Quando il nostro bambino piange, il nostro sistema di allerta e si attiva.
Vogliamo rispondere in modo rapido ed efficace, in modo che questo si fermi! Vogliamo fare il meglio.
Ma a volte no. Ci siamo persi. Nostro figlio piange nonostante i nostri sforzi, nonostante i nostri tentativi, nonostante la nostra presenza.
Possiamo quindi sentirci davvero male e sopraffatti. E quando siamo davvero esausti, senza risorse, possiamo agire in modo sconsiderato.
Ma prima, facciamo il punto.
Piangere è “normale” per un bambino. Al punto che se non abbiamo capito i suoi bisogni prima del pianto, allora quello è il suo unico modo di esprimersi. Tuo figlio non ha "automaticamente" problemi se piange (poi parlarne con un professionista è sempre un'idea per escludere un problema di reflusso, tensioni,etc)
Qualunque sia la ragione per cui il tuo bambino piange, lo sta facendo perché uno dei suoi bisogni non viene soddisfatto. Non è ancora autonomo per prendersi cura di sé. Ha quindi bisogno che tu lo aiuti a soddisfare il suo bisogno.
Quando non riesci a capire, quando sei nervoso, quando vuoi urlare (o hai urlato) al tuo bambino, non sei un cattivo genitore. Sei semplicemente impotente.
I vantaggi di capire bene/meglio il tuo bambino
Il tuo bambino è più calmo: capisci più rapidamente ed efficacemente. Rispondi adeguatamente prima che tuo figlio sia inconsolabile, inevitabilmente, questo avrà un impatto sul sonno del tuo piccolo.
Questo può essere un vantaggio per un sonno più tranquillo: puoi far riaddormentare tuo figlio più velocemente e in modo adeguato. Che può migliorare il suo sonno e il tuo!
Una sensazione di competenza genitoriale che si rafforzerà: ebbene sì, la grande soddisfazione che proviamo come genitori quando riusciamo a lenire il nostro bambino che piange da tanto tempo! E inevitabilmente, più otteniamo questo, più possiamo provare questo sollievo!
Questo contribuisce a un attaccamento sicuro. Il tuo bambino alla nascita ha bisogno che noi provvediamo a tutti i suoi bisogni: affettivi, fisici, emotivi, ecc. Di conseguenza, la natura è ben fatta e gli ha messo un sistema d'allarme: l'attaccamento. Quando il bambino non è “sicuro” il suo “allarme” suona e… piange! Più il genitore è ricettivo a queste manifestazioni, più il legame di attaccamento sarà sicuro.
Ci sono stati momenti in cui ti sei sentita veramente sopraffatta dal pianto del tuo bambino? Scrivilo nei commenti